Articoli con tag Claudia Pandolfi

Figli delle stelle (Pellegrini, 2010)

Figli delle stelle

Un film di di Lucio Pellegrini. Con Pierfrancesco Favino, Fabio Volo, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Paolo Sassanelli.
Commedia, azione. 102 minuti. Italia 2010.

Trama: La morte sul lavoro di un giovane portuale di Marghera convince il collega e amico Toni a partecipare a una trasmissione televisiva e a confrontarsi con l’impopolare ministro Gerardi. Il pudore e la naturale timidezza impediscono al ragazzo di ribattere e di rivendicare il proprio diritto alla sicurezza. Fuggito e inseguito da Marilù, una giornalista sensibile e disponibile a dare voce ai perdenti, Toni incontra fortuitamente Pepe, istruttore Isef precario col sogno della supplenza, e Ramon, scarcerato disilluso a un passo dall’infarto. Grandi sognatori, votati a un più modesto destino, decidono di sequestrare Gerardi e di risarcire coi soldi del riscatto il dolore della vedova di Marghera. Ma niente andrà secondo i piani stabiliti: rapito l’uomo sbagliato, un onesto e incolpevole sottosegretario, fuggiranno sulle montagne sopra Aosta e ripiegheranno dentro un vecchio appartamento. Tra dischi e canzoni vintage diventeranno eroi di un sogno.
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La prima cosa bella (Virzì, 2010)

La prima cosa bella

Un film di di Paolo Virzì.. Con Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi, Marco Messeri.
Commedia. 116 minuti. Italia 2010.

Trama: Bruno Michelucci è infelice. Insegnante di lettere a Milano, si addormenta al parco, fa uso di droghe e prova senza riuscirci a lasciare una fidanzata troppo entusiasta. Lontano da Livorno, città natale, sopravvive ai ricordi di un’infanzia romanzesca e alla bellezza ingombrante di una madre estroversa, malata terminale, ricoverata alle cure palliative. Valeria, sorella spigliata di Bruno, è decisa a riconciliare il fratello col passato e col genitore. Precipitatasi a Milano alla vigilia della dipartita della madre, convince Bruno a seguirla a Livorno e in un lungo viaggio a ritroso nel tempo. Le stazioni della sua “passione” rievocano la vita e le imprese di Anna, madre esuberante e bellissima, moglie di un padre possessivo e scostante, croce e delizia degli uomini a cui si accompagna senza concedersi e a dispetto delle comari e della provincia. Domestica, segretaria, ragioniera, figurante senza mai successo, Anna passa attraverso i marosi della vita col sorriso e l’intenzione di essere soltanto la migliore delle mamme. A un giro di valzer dalla morte, sposerà “chi la conosceva bene” e accorderà Bruno alla vita.

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