Fair game – Caccia alla spia (Liman, 2010)

Un film di di Doug Liman. Con Sean Penn, Naomi Watts, Sam Shepard, Bruce McGill, David Andrews.
Azione. USA 2010.
Trama: La vita sotto copertura di un agente della CIA e di suo marito, anch’egli impegnato in questioni di politica estera, viene sconvolta quando i due provano a mettersi di traverso alla decisione del governo di intervenire in Iraq per la presenza di armi di distruzione di massa. Che le armi non ci siano, che gli oggetti etichettati come componenti per la costruzione di atomiche non siano pericolosi come si dice e che forse l’unica minaccia possono essere certi scienziati al lavoro sull’arma (già pronti a lavorare per altri stati in caso di intervento), i coniugi lo sanno bene ma la decisione di esporsi sarà fatale per la loro reputazione.
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Senato, si legifera la neutralità?
Scritto da yanfry freenet in Libertà di Internet il 04/03/2011
Presentato un DDL per l’istituzione di un programma triennale volto a favorire lo sviluppo della banda larga. Agcom vigilerebbe su neutrality e trasparenza delle offerte
Roma – Si intitola disposizioni per garantire i principi di neutralità della Rete e promuovere condizioni di concorrenza e sviluppo sostenibile nel contesto di Internet. È un disegno di legge recentemente presentato dal senatore Alessio Butti, capogruppo del Popolo delle Libertà (PdL) in Commissione di Vigilanza RAI.
Una proposta volta a “promuovere la diffusione della conoscenza delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, assicurando il diritto di scelta all’utenza finale attraverso la trasparenza, la completezza e la comprensibilità delle condizioni commerciali e tecniche delle offerte”.
Il DDL presentato al Senato della Repubblica intende “favorire le condizioni per la massima diffusione di Internet ed il superamento del divario digitale in un contesto di mercato e di concorrenza”. Promuovendo e preservando gli investimenti per l’installazione delle reti di comunicazione elettronica a banda larga.
All’articolo 3 comma 1 viene stabilito che il Ministero dello Sviluppo Economico, d’intesa con le regioni, adotti un programma triennale di sviluppo e diffusione della connettività a banda larga, entro 10 mesi dall’entrata in vigore della proposta di legge.
Questo programma triennale contribuirà, nelle intenzioni, alla rimozione delle carenze infrastrutturali del Belpaese, realizzando un più efficace coordinamento tra gli interventi privati e quelli pubblici. Verrà così istituito un apposito fondo presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
L’articolo 5 del DDL affida poi all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) il compito di verificare l’attuazione e il rispetto dei principi in materia di neutralità della Rete. Dei test periodici serviranno ad assicurarsi che i singoli provider non escludano servizi o contenuti dalla propria offerta commerciale. O che le proprie informative sull’offerta siano comprensibili e complete.
Mauro Vecchio
Source: PI: Senato, si legifera la neutralità? 
Licenza CC: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/
Vendetta assassina (Lerner, 2009)

Un film di Danny Lerner. Con Olga Kurylenko, Zohar Shtrauss, Ninette Tayeb, Liron Levo, Henry David, Lior Habra, Vladimir Friedman.
Azione. USA 2009.
Trama: Olga Kurylenko(Hitman, 007 Quantum of solace, Max Payne) interpreta Galia, ragazza squillo costretta a trasformarsi in killer da un’organizzazione criminale. Prigioniera di una vita che non gli appartiene, si unisce per fuggire e vendicarsi dei suoi oppressori ad Elinor, commessa in un negozio di alimentari e moglie sottomessa ad un uomo violento. Lo scopo che le accomuna spinge le due donne ad affrontare qualsiasi rischio…
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Natale in affitto (Mitchell, 2004)

Un film di di Mike Mitchell. Con Ben Affleck, Christina Applegate, James Gandolfini, Catherine O’Hara, Josh Zuckerman.
Commedia. USA 2004.
Trama: Davanti alla prospettiva di passare un altro Natale da solo, Drew torna in pellegrinaggio nella sua casa d’infanzia e decide di “affittare” per le feste la famiglia di sconosciuti che nel frattempo vi si è insediata. Li pagherà 250 mila dollari, a patto che fingano di essere per lui una madre, un padre e un fratello minore. Il nonno viene invece assoldato da una compagnia di teatro amatoriale. Ma Drew non ha fatto i conti con la sua “sorellastra” Alicia, legittima figlia dei suoi non genitori, che, tornata a casa la vigilia di Natale, vorrebbe mettere fine alla farsa.
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USA, web sotto sequestro
Scritto da yanfry freenet in Libertà di Internet il 02/03/2011
Roma – Due distinte campagne di lotta ai siti web illeciti, recentemente intraprese dalle autorità statunitensi nel più vasto ambito strategico di Operation In Our Sites. Il piano antipirateria annunciato nello scorso giugno ha ormai portato a 119 il numero delle sue vittime, domini sequestrati dalla U.S. Immigration and Customs Enforcement (ICE) perché legati ad attività come la contraffazione e la violazione del copyright.
La prima di queste campagne di chiusura è stata soprannominata Operation Broken Hearted, messa in atto nel giorno di San Valentino per proteggere gli utenti a stelle e strisce da beni “pericolosi” come quelli contraffatti. Un gruppo di 18 domini – quasi tutti .com – è stato così estromesso dalla Rete, accusato di distribuzione illecita di beni di lusso contraffatti. Tra questi, borse e gioielli di noti brand come Tiffany, Prada e Louis Vuitton.
La seconda campagna ha preso il nome di Operation Save Our Children, intrapresa dalle autorità federali per stroncare la diffusione di contenuti pedopornografici. Nel mirino sono finiti dieci siti, ospitati dal provider FreeDNS. Ma su Operation Save Our Children è subito scoppiato il caos delle polemiche: ICE ha deciso di bloccare l’intero dominio afraid.org, con la conseguente chiusura di circa 84mila sottodomini assolutamente privi di materiale pedopornografico.
I rappresentanti di FreeDNS hanno subito contestato i risultati dell’operazione, sottolineando come si sia trattato di un vero e proprio abuso perpetrato dagli agenti federali. La strategia governativa era comunque già nota: nessun gestore degli spazi online avrebbe mai ricevuto alcun avviso legato all’imminente sequestro del dominio. Il tutto sarebbe quindi avvenuto all’improvviso, come peraltro già evidenziato nel caso che aveva portato al sequestro dei domini .com e .org del sito di indexing spagnolo Rojadirecta.
Al centro delle attenzioni è così finito nuovamente il famigerato Combating Online Infringement and Counterfeits Act (COICA), il disegno di legge che dovrebbe affidare al Department of Justice (DoJ) il compito di ordinare la chiusura di domini e la conseguente causa civile per i vari gestori (sia del sito che del dominio). I senatori a stelle e strisce si sono ora riuniti per discutere meglio di alcune misure che appaiono però già concretamente attive dalla scorsa estate.
A partecipare al dibattito sono stati i vertici dell’operatore Verizon e del domain registar GoDaddy.com. Thomas Dailey, vicepresidente di Verizon, ha in sostanza chiesto ai senatori di prevedere dei limiti, che venga stabilito dal DoJ un numero massimo di siti da chiudere. La misura estrema del sequestro dovrebbe poi rappresentare solo un’alternativa forzata a metodi meno restrittivi di lotta alla contraffazione e alla violazione del copyright.
Mauro Vecchio
Source: PI: USA, web sotto sequestro 
Licenza CC: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/
Matrimonio in famiglia (Famuyiwa, 2010)

Un film di di Rick Famuyiwa. Con Forest Whitaker, America Ferrera, Carlos Mencia, Regina King, Lance Gross.
Commedia. USA 2010.
Trama: Lucia e Marcus si sono conosciuti al college, si sono piaciuti e ora stanno insieme. Hanno deciso di sposarsi ed è quindi tempo di tornare a casa e di annunciare le prossime nozze alle rispettive famiglie. Ma…c’è un ma. Lucia proviene da una famiglia messicana e Marcus è un afroamericano. Per di più i loro reciproci padri hanno già avuto occasione di incontrarsi e scontrarsi. Quando apprendono la bella notizia non decidono di fare buon viso a cattivo gioco ma confermano le reciproche diffidenze.
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Gorbaciof (Incerti, 2010)
Scritto da mirkul in Drammatico, Italia il 01/03/2011

Un film di Stefano Incerti. Con Toni Servillo, Mi Yang, Geppy Gleijeses, Nello Mascia, Gaetano Bruno, Hal Yamanouchi, Antonio Buonomo, Agostino Chiummariello, Salvatore Ruocco, Francesco Paglino, Salvatore Striano.
Drammatico. 85 minuti. Italia 2010.
Trama: Marino Pacileo, detto Gorbaciof a causa di una vistosa voglia sulla fronte, è il contabile del carcere napoletano di Poggioreale. La sue passioni sono il gioco d’azzardo e la giovane Lila, figlia del cinese che mette a disposizione il tavolo per le carte. Quando scopre che l’uomo ha contratto un debito che non può pagare, Gorbaciof decide di prendersi cura della ragazza e, per farlo, dapprima sottrae dei soldi dalla cassa del carcere poi accetta di partecipare ad altre, più pericolose, attività.
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Neutralità della rete e libertà
Scritto da yanfry freenet in Libertà di Internet il 28/02/2011
di Nicola Mattina il 21 febbraio 2011
In questi giorni si discute della decisione di Telecom Italia di modificare le condizioni contrattuali di Alice Adsl per introdurre la possibilità impedire o rallentare alcuni tipi di traffico; limitazioni che sono già presenti della maggior parte dei profili dati di Vodafone [update: sono molto gli Isp – soprattutto mobili – che prevedono limitazioni al traffico p2p e al Voip].
Io sono un convinto sostenitore della net neutrality e quindi voglio cogliere l’occasione per sottolineare perché la neutralità della rete è un principio che va protetto.
Premetto che non ho dubbi che vi siamo valide motivazioni tecniche ed economiche e che in alcune aree d’Italia l’infrastruttura non sia adeguata come spiega Stefano Quintarelli in questa chiacchierata con Massimo Mantellini pubblicata su Eraclito:
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Tuttavia, la neutralità della rete è soprattutto un principio di libertà e proteggerlo significa salvaguardare un diritto civile fondamentale: la libertà di espressione.
Oggi, in assenza di norme che sanciscano chiaramente che la rete deve essere neutrale, siamo costretti ad accettare clausole contrattuali unilaterali in base alle quali un internet service provider può ispezionare il nostro traffico dati e imporre delle limitazioni perché non c’è abbastanza banda. Domani, potrebbero spiegarci che è necessario accettare delle limitazioni al traffico generato da certi contenuti perché non sono remunerativi, ossia perché non sono prodotti con un criterio economico, ma solo per gioco, divertimento, per la voglia di condividere qualcosa di bello o utile con altri. Non voglio immaginare che in Italia siano possibili scenari più foschi, in cui si limiti la circolazione delle opinioni perché sgradite a governi o aziende.
In venti anni, la Rete ha dimostrato di essere un fondamentale abilitatore di cambiamento sociale e tutti abbiamo sotto gli occhi quello che sta accadendo in questi giorni nell’area del Magreb, dove dittature ventennali sono in via disfacimento anche grazie alla facilità con cui i cittadini riescono a dialogare tra di loro e ad organizzarsi. Internet è uno strumento di libertà e sono convinto che la capacità di far circolare qualsiasi tipo di informazione e opinione vada gelosamente protetto.
Non è vero, come sostengono Massimo e Stefano nel video, che l’espressione net neutrality è vaga e che ha talmente tante accezioni che occorre contestualizzarla. Basta leggere la voce su Wikipedia:
Tim Berners-Lee: «Quando ho progettato il Web non ho avuto bisogno di chiedere il permesso a nessuno. Le nuove applicazioni arrivavano sul mercato già esistente di Internet senza modificarlo. Allora provai a rendere la tecnologia del web una piattaforma al contempo universale e neutrale, e ancora oggi moltissime persone lavorano duramente con questo scopo. Il web non deve assolutamente discriminare sulla base di hardware particolare, software, rete sottostante, lingua, cultura, handicap o tipologia di dati.»
Susan Crawford: «Lo strato di trasporto di Internet non dovrebbe essere modellato in accordo con applicazioni particolari ma dovrebbe fornire solo il servizio di trasporto basilare dei pacchetti IP, nella modalità cosiddetta “first come, first served”, sul modello della tecnologia originale di Internet, creata nei primi anni ’70. La discriminazione nella consegna dei pacchetti sulla base del tipo di traffico (tra cui le pratiche che vanno sotto il nome di “quality of service”), rappresenta invece una forma di non neutralità.»
Google: «La network neutrality è il principio per cui gli utenti di internet dovrebbero avere il controllo su cosa possono vedere e quali applicazioni vogliono usare su internet.»
Per non dire del sito NNSquad, che non fa nascere alcun dubbio sull’esatto significato dell’espressione:
I distinguo, le precisazioni, le eccezioni, i sofismi sono tattiche da avvocati e comunicatori, gli stessi che definiscono “utilizzatore finale” un signore che va a puttane. In passato, Massimo ebbe modo di stigmatizzarle duramente scrivendo autorevolmente a proposito dell’accordo Google-Verizon:
La prima nostra grande delusione verso Google è in fondo questo giocare con gli aggettivi, saltellando allegramente fra rete “neutrale” e “aperta”, accettando definitivamente (e in questo credo che Eric Schmidt, un CEO molto molto lontano da qualsiasi idea di etica hacker, abbia contato molto) di essere come tutti gli altri, cattivi esattamente come gli altri, anche nella relazione con i propri utenti. Di considerare come tollerabile una comunicazione doppia, allusiva, fuorviante e in ultima analisi offensiva: che è poi la regola aurea, da anni, della comunicazione fra grandi aziende e propri bizzosi adepti.
Le ragioni dell’economia sono importanti, ma non possono prevalere su quelle della politica, laddove per politica ovviamente intendiamo l’amministrazione della polis per il bene di tutti e la presenza di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini hanno diritto di partecipare alla pari.
Update. Per completezza di informazione, in questo articolo di Alessandro Longo e in questo commento di Salvo Mizzi si spiegano con maggiori dettagli le limitazioni che saranno adottate da Telecom Italia. In quest pagina, invece, l’azienda indicherà quali saranno le aree che potranno essere interessate dai filtri. Ovviamente non si può che plaudire lo sforzo di essere trasparenti.
Source: Neutralità della rete e libertà 